Nello spettro della pittura contemporanea, Manuel Castro, è una singolarità. A chi, infatti, apparentarlo? Più ci pensi, e meno ti viene in mente. Nella ridda di tendenze e controtendenze d'ogni specie che alimentano il mercato, lui se ne sta solo, blandamente appartato, ma sicuro; perché sa quello che vuole. Vediamo. Anche un po' da vicino. Non siamo né con né contro niente. I modi sono del tutto inoffensivi, per non dire concilianti. Una pittura shietta, quasi ovvia, un po' come quella perseguita (ma con altre malizie) da Magritte. Vedi quello che vedi; e ti è detto, come meglio non si potrebbe, quel che c'è da vedere. Per il restante, tu che guardi, provvedi tu. Ed è qui che l'effetto magico (vogliamo dire "castriano" o "castrense"?) ti avviluppa. Sei nella rete, e ci resti, Anche perché ti ci trovi bene.